Le indagini condotte fino a questo momento dall'Unità di Ricerca dell'Istituto di Storia Medioevale e Moderna dell'Università degli Studi di Milano hanno avuto come obiettivo quello di avviare uno studio sistematico della sismicità storica dell'area lombarda tra Medioevo e prima Età Moderna, in primo luogo attraverso la revisione dei terremoti maggiori, oggetto dell'"Analisi attraverso i cataloghi".
Le riflessioni metodologiche suggerite da tale lavoro hanno portato a sviluppare la ricerca nella direzione dell'individuazione e dello spoglio di fonti di età medioevale potenzialmente utili per lo studio dei terremoti, in particolare: fonti cronachistiche, fonti diplomatiche, fonti notarili.
L'esempio del terremoto del 7 maggio 1473 mostra molto bene i meccanismi di trasmissione e di deformazione delle notizie a mano a mano che le fonti si allontanano dall'evento e consente di evidenziare l'utilità dell'incrocio di fonti di natura diversa.