Nel corso dell’attuale revisione lo studio del terremoto del 20 febbraio 1743 è stato affrontato in una nuova ottica, inserendolo all’interno della crisi sismica che interessò tra il 1741 e il 1744 l’area territoriale comprendente le Isole Ionie, la Grecia occidentale e le regioni italiane meridionali, in particolare la Puglia e la Calabria. In questa ottica sono state ri-analizzate tutte le fonti utilizzate per il precedente studio contenuto in CFTI 1 (1995) e sono state condotte nuove ricerche all’Archivio Segreto Vaticano e all’Archivio di Stato di Napoli. Questa ultima linea di ricerca è stata finalizzata al reperimento di fonti in grado di chiarire gli effetti sismici in Puglia e nell’area ionica della Calabria.
Le fonti interpretate per la compilazione del CFTI 1 (1995) costituivano un corpus molto ampio, proveniente dagli studi ENEL-SGA (1985). La revisione è stata impegnativa sia per la mole dei materiali di base (oltre 380 fonti, di cui circa 320 manoscritte) sia perché la nuova ottica ha richiesto la selezione delle informazioni su base cronologica, elemento precedentemente in parte trascurato.
Per la completezza di questo presente studio e per consentire un’immagine complessiva del corpus di fonti, base informativa delle nuove analisi, diamo una sintesi complessiva delle precedenti fonti e delle nuove ricerche archivistiche. Per rendere più analitica la nuova suddivisione di eventi all’interno della crisi sismica qui analizzata, sono state inoltre predisposte bibliografie separate, ad esclusione dei due terremoti del 23 giugno 1741 e del 25 febbraio 1742 che hanno fonti vaticane pressoché comuni.